Lo zenzero negli ultimi tempi ha conosciuto una vera e proprio ribalta. Se prima era l’ingrediente segreto delle nonne, oggi è protagonista nelle cucine di tutti, ed è normale vedersi consigliare una tisana allo zenzero quando il raffreddore ci attanaglia.
Se questo alimento ha acquistato tale notorietà è proprio il caso di dire che non è sicuramente a causa di un luogo comune, o di una “leggenda metropolitana”. Esso è davvero una risorsa preziosa per il nostro organismo, un toccasana per molti mali.
La radice o rizoma dello zenzero contiene diversi principi attivi tra cui spiccano: zingiberene, curcumene e farnesene, cioè gli oli volatili-essenziali, che contribuiscono al caratteristico aroma e al gusto tipico della radice. I composti non volatili includono invece: gingeroli, shogaoli, paradoli e zingerone (responsabili della sensazione di piccante in bocca). Lo zenzero contiene inoltre vitamine del gruppo B, vitamina C ed E, sali minerali (calcio, fosforo, ferro, zinco, rame, manganese) e un enzima proteolitico (digestivo) chiamato zingibain. Lo Zenzero giamaicano è da tutti ritenuto quello di migliore qualità, tuttavia sono apprezzati anche quello australiano e bengalese.
Può essere considerato un antinfiammatorio, è efficace contro i reumatismi, ha effetti sull’ artrosi e sull’artrite, è un ricco antiossidante ed è utilissimo durante la stagione fredda, quando permette di prevenire e guarire l’influenza, la febbre, la tosse, la bronchite e il mal di gola.
La sua proprietà principale però è quella che gli permette di agire sul tratto gastrointestinale, apportando importanti benefici. Stimolando la secrezione salivare e gastrica favorisce la digestione, inoltre è in grado di rinforzare il tono della muscolatura liscia intestinale, favorire l’escrezione nel duodeno dei succhi biliari, importanti per la digestione dei grassi, e infine svolgere attività antiemetica (previene o diminuisce il disagio di nausea e vomito).
L’effetto antiemetico è stato ampiamente studiato e confermato nell’efficacia anche in situazioni particolari in cui il vomito veniva indotto da sostanze fortemente irritanti la mucosa gastrica. Alcuni studi ne hanno dimostrato un’efficacia superiore al placebo nel ridurre l’incidenza e la severità di nausea e vomito in donne gravide che lo hanno assunto nel primo trimestre di gravidanza.
Gli studi clinici dimostrano che gli effetti indesiderati dello zenzero sono sovrapponibili a quelli del placebo e che quindi la pianta è essenzialmente sicura, viene tuttavia sconsigliata, per le proprietà coleretiche, a soggetti portatori di calcoli epatici e a coloro che seguono terapie anticoagulanti vista l’azione antitrombotica della droga.
In fitoterapia la forma farmaceutica più accreditata è riferita alle capsule contenenti l’estratto secco titolato in gingeroli, da assumere sempre in corrispondenza dei pasti. Può essere naturalmente consumato anche come alimento o condimento, alla dose di 2-4 grammi al giorno, come raccomandato dalla commissione E Tedesca.
Anche per oggi è tutto, vi aspettiamo alla Farmacia del Lido di Ostia per offrirvi altri preziosi consigli. A presto!
0 Comment