Avete mai sentito parlare di infiammazioni silenti? Bè se non le conoscete, probabilmente dal nome avrete già intuito di cosa si tratta. L’infiammazione silente è una delle più subdole molestatrici dell’organismo, il Time in un’edizione del 2004 la definì “The secret killer“, definizione che riprendiamo perché è in grado di esprimere a pieno la pericolosità di questo fenomeno, capace di strisciare silenziosamente e senza sintomi per decenni prima di sfociare in una malattia.
Le normali infiammazioni durano il tempo necessario per consentire al sistema immunitario di favorire la riparazione delle cellule danneggiate, il problema nasce quando anziché spegnersi, finito il loro compito, le infiammazione persistono, trasformandosi in una combustione lenta e prolungata nel tempo, da cui si originano numerosi disturbi, anche molto gravi.
Negli ultimi anni si è scoperto che l’infiammazione silente, oltre a concorrere pesantemente all’invecchiamento precoce, è anche il regista occulto di una nutrita e multiforme serie di malattie, dalle più leggere come cefalee, dolori articolari, infezioni, ad altre decisamente importanti: cancro, obesità, diabete, infarto,osteoporosi, artrite reumatoide, allergie, sarcopenia e malattie autoimmuni come l’alzheimer.
Queste infiammazioni vengono alimentate da ormoni quali insulina e prolattina e da molecole come le prostaglandine e le citochine. Un fattore determinante nello sviluppo delle infiammazioni silenti è senza dubbio lo stile di vita, cattive abitudini dietetiche e sovrappeso possono essere cause scatenanti. L’eccesso di tessuto adiposo stimola infatti la secrezione di molecole pro-infiammatorie, che accendono, tra l’altro, diabete e tumori.
Attualmente non esiste un esame specifico per individuare un’infiammazione silente in fase precoce, esistono però diversi test del sangue che insieme all’anamnesi riescono ad orientare gli specialisti verso una corretta disgnosi. Il metodo migliore per difendersi da questo killer silenzioso, allora, diventa a maggior ragione la prevenzione. E’ fondamentale ridurre il consumo di acidi grassi e soprattutto assumere pasti in maniera regolare. Una ricerca, infatti, ha evidenziato come una dieta irregolare ricca di grassi e zuccheri aumenti il rilascio di sostanze tossiche che favoriscono il presentarsi di infiammazioni. Fortemente consigliata è l’assunzione di broccoli spinaci uova e cicoria per non far mancare all’organismo la luteina, un carotenoide che sopprime l’interleuchina 6, proteina che rientra tra i principali marcatori delle infiammazioni.
In caso di infiammazione in corso invece, il metodo consigliato dalla crononutrizione è quello del digiuno ad intermittenza. Un metodo che mira a ristabilire la sincronia compromessa del paziente, attraverso il digiuno per 16/18 ore, con un anticipo sull’orario della cena cena e il posticipo della successiva colazione. Questo metodo ovviamente va seguito sotto la rigorosa guida di uno specialista.
Con la speranza di aver aiutato quanti più di voi ad aprire gli occhi di fronte a questo pericoloso quanto sconosciuto fenomeno, vi diamo appuntamento al prossimo approfondimento.
Venite a trovarci alla Farmacia del Lido, ad Ostia in via delle Repubbliche Marinare 84, vi aspettiamo.
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